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Quello che segue NON è un testo autocelebrativo, perché non lo vuole essere, perché sarebbe poco elegante e perché i complimenti più belli sono quelli che provengono dagli altri, magari quelli che giungono inaspettati.

Il testo è quindi da interpretare come un modo per far conoscere ai nostri amici del trapanese cosa significhi far parte di un’associazione e cosa ciò comporti, affinché non ci si limiti a guardare Trapani per il Futuro come se fosse un oggetto messo in vetrina, distante, lontano, ma si arrivi a capire ciò che spinge tutti noi ad andare avanti.

“Trapani non è una città sana”, “Trapani è una città che deve essere migliorata”, “Trapani non dà spazio ai giovani”, e tanti altri commenti che si sentono passeggiando per qualsiasi via della città, sia in comitive di under 30 che in comitive di ultra sessantenni. Ma in questa sede non considereremo gli ultra sessantenni, il pensiero è rivolto piuttosto ai ragazzi.

Si tratta, nel caso in cui provengano da un giovane, di commenti che si possono condividere o no. Non è condivisibile, però, l’atteggiamento di chi afferma, magari anche un po’ inalberato, “Trapani fa schifo” e poi si gira e butta il pacchetto delle sigarette per terra.

Eh no caro amico, se Trapani ti fa schifo e ti permetti di dirlo o di pensarlo, hai l’opportunità di cambiare le cose o almeno di cercare di cambiarle.

Trapani per il futuro parte proprio da questo presupposto e non ci sta a fare il pedante grillo parlante che tanto si lamenta, ma poi non alza un dito per andare incontro alle esigenze intellettuali, creative, culturali dei suoi concittadini. Ecco cosa significa far parte di un’associazione come quella che sorgeva il 27 dicembre dello scorso anno e che quindi sta per compiere il primo anno di attività.

“Vabbè ma alla fine voi di Trapani per il Futuro che avete fatto durante questo anno? Non avete fatto nulla”.

Altro commento che deve essere preso con le pinze: è accettabile il commento di chi, dopo averlo espresso, si rimbocca le maniche ed entra in associazione per dare una mano; è, invece, inaccettabile la critica fine a se stessa, di chi, dopo averla espressa, continua con un “E a me non interessa nulla”.

Eh no caro amico, lì me la prendo. Me la prendo perché Trapani per il Futuro incontra importanti ostacoli (associati che studiano fuori sede e che si ritrovano solo per le festività o per l’estate; atteggiamento restio di chi deve concedere autorizzazioni o è chiamato a collaborare e che preferisce piuttosto rispondere con un “Ma chi ve lo fa fare?”; volontà di restare sempre e completamente liberi da ogni condizionamento esterno, rifiutando quindi discorsi come “Vi do tot euro e in cambio voi…”…), ma combatte sempre per superarli e in meno di un anno di vita ha offerto al territorio un convegno sulla legge elettorale invitando come relatore un professore dell’Università di Tor Vergata; una miriade di articoli il cui tema va dalla politica nazionale a quella locale, dallo sport alla cultura, dalla tecnologia alla medicina e altro ancora; una mostra fotografica che probabilmente in molti ricorderete; una raccolta firme per ottenere la pulizia della spiaggia di Porta Ossuna e, ciò che è più importante, in quanto obiettivo fondamentale dell’associazione, ha dato i mezzi affinché ognuno potesse costruirsi una propria coscienza critica, attraverso il dibattito orale o scritto, avvalendosi, per questo, anche della pagina su Facebook.

Cari lettori, o meglio, cari amici (dato che Trapani è una piccola città e ci conosciamo tutti, preferisco abbandonare il freddo e distaccato termine “lettori” per rivolgermi a voi con un più caldo e fraterno “amici”), la nostra associazione non è perfetta, non fila tutto liscio come l’olio, è soggetta a errori, ora causati dall’inesperienza, ora da vizi di valutazione. Fate bene a puntare il dito contro quando sbagliamo, questo ci fa capire che non passiamo come inosservati e che i nostri sforzi non cadono nel nulla: d’altronde un’associazione può esistere solo se il suo operare viene recepito dall’esterno. Continueremo il lavoro intrapreso, impegnandoci per migliorare giorno dopo giorno, critica dopo critica, forti della convinzione che qualunque giovane interessato al bene (o riprendendo il nome dell’associazione, al futuro) della nostra bella città, si faccia avanti: non fate morire la vostra intelligenza, la vostra voglia e il vostro entusiasmo sotto il peso della noia e dell’indifferenza; prendete iniziativa, scendete in campo. Trapani ha bisogno di tutti.

[Ignazio Corte]

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