Era il 1879 quando all’ingegnere Giuseppe Manzo venne commissionata la costruzione del Villino Nasi, voluta dalla stesso onorevole Nunzio Nasi dopo l’acquisto del terreno demaniale.
In un’epoca sfumata dal tempo e sbiadita tra i racconti di qualche testimone, il Villino Nasi è da tutti ricordato come la dimora del celebre politico, nonché cultore delle arti e collezionista, Nunzio Nasi. Amante dello stile liberty, l’onorevole Nasi non mancò di riflettere questa grande passione nella sua casa, collocata presso “Lo Scoglio”, un luogo magico dove pensiero ed anima possono congiungersi al suono delle onde del mare.
Gli interni della residenza, infatti, sono ornati e dipinti da affrescati in stile liberty che riprendono temi floreali e faunistici glorificando la Natura nelle sue mille sfaccettature. Inoltre, un continuum tra volte e pareti viene offerto dagli oggetti ornamentali della casa, intagliati e decorati con soggetti arborei.
Il Villino era un tempo circondato da un meraviglioso giardino, ornato e divinizzato da statue e fontane ormai andate perdute. Se l’attuale condizione dello stabile ci sconforta, a portarci indietro nel tempo sono gli studi della professoressa Lina Novara, la quale ci ha permesso di ripercorrere i tempi d’oro del Villino tramite reperti fotografici e documentati da svariati testimoni, individuando l’esistenza di meraviglie statuarie fino ad oggi sconosciute.
Dopo più di un secolo il Villino Nasi, seppur con qualche segno del tempo, conserva ancora la sua magia e le sue bellezze. Ma oltre ad essere un bene inestimabile del nostro territorio, è indubbiamente il rappresentante di una storia e di una cultura che per troppi anni sono state trascurate.
Da cittadini e da trapanesi sarebbe doveroso ricordare e rispettare questo luogo così denso e suggestivo, riportandolo al prestigio che un tempo aveva, poiché «In questo scoglio che asilo di pace invano aspirò nella tormentata sua vita, aleggia lo spirito di Nunzio Nasi, continua i suoi colloqui con Dio, col mare, con la posterità».
Cristina Accardi