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Erano più di cento i partecipanti al secondo incontro #4Youth, che si è tenuto nella mattinata dell’8 aprile presso il Cinema Don Bosco di #Trapani.

Questa volta, ad intrattenere il pubblico interessato è stato Bruno Mastroianni (1979): laureato in filosofia, tiene corsi sull’etica della comunicazione digitale per aziende e organizzazioni non profit e insegna in corsi e master di vari atenei italiani; è social media manager per alcune trasmissioni di Rai1 e di Rai3. Ha pubblicato “La disputa felice. Dissentire senza litigare sui social network, sui media e in pubblico”.

È sempre facile comunicare? Si tratta di selezionare i termini e i modi giusti, scegliere il momento appropriato. “Quando parliamo diciamo delle cose, e le diciamo in un certo modo. Quel modo è spesso ciò che compromette o fa andare a buon fine la comunicazione.  Non si può non comunicare. Sia che parliamo o che stiamo zitti, che ci muoviamo o stiamo fermi, tutto è atto di comunicazione.

Linguaggio verbale e non verbale si presentano sempre intrecciati e interdipendenti: entrambi concorrono efficacemente all’attività discorsiva. Talvolta il “come si dice” può diventare preminente e sovrastare il “cosa” si dice.  Tutto questo vale anche in situazioni mediate dalla tecnologia, ad esempio sui social network. È fuorviante pensare che, quando ci si confronta in una serie di commenti scritti su schermo, conti solo il merito di ciò che si dice. L’atteggiamento trapela tra le righe, nelle parole che usiamo, nel modo con cui le leghiamo tra loro; persino la punteggiatura può trasmettere tensione o serenità nel rispondere.

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